domenica 4 marzo 2012

Sunday Music: You've Got a Friend - Lucio Dalla

Non ho mai amato particolarmente Lucio Dalla, non come ho amato e amo altri artisti.
Non è mai stato uno dei miei cantanti preferiti, anche se ci sono tante sue canzoni che mi piacciono, molto.

Da molti anni, poi,  a livello musicale non mi sembrava nemmeno più lui: forse un altro caso di quelle abduzioni aliene che secondo la Spia spiegano alcune misteriose e altrimenti inspiegabili evoluzioni di cantanti, attori, registi, scrittori che all'improvviso sembrano prendere strade assai lontane da quelle che ce li hanno fatti amare e scelgono modi di esprimersi che non sentiamo più affini alla nostra sensibilità e che sembrano tanto in contrasto con quelli di cui si sono serviti fino ad allora.

Ma cambiare è il destino di tutti, è il destino di tutto ciò che è vivo, e tant'è. 

Dell'uomo Lucio Dalla non so ovviamente nulla.
Mi ha molto colpito, però, il ritratto che ne ha fatto una persona che lo conosceva bene, Michele Serra, che lo ha dipinto come un amico con cui non ci si annoiava neanche un secondo, un artista generoso, uno di quelli che se sentiva la nuova canzone di un suo collega e la trovava bella gli telefonava per dirglielo, o che ti mandava un biglietto con su scritto il titolo di un libro nel quale, secondo lui, avresti potuto trovare delle cose interessanti per te; un uomo curioso, degli altri e del mondo, che non ha mai smesso di imparare e di appassionarsi alla vita. 

Un uomo la cui morte è ancora più dolorosa e triste perché è morto da uomo ben vivo. 
E questo non è da tutti.

Quanto a me, uno dei ricordi più dolci ed emozionanti della mia vita sentimentale è legato alla canzone che ho scelto oggi. 
Risentirla, ogni volta, significa rivivere quel momento, ritrovarmi lì, annullato lo spazio e annullato - soprattutto - il tempo.
Una magia della quale gli sarò sempre grata.

Mi piace ricordarlo così, nel giorno del suo compleanno.









8 commenti:

  1. io gli volevo molto bene invece a Lucio, proprio l'uomo. esternava una così amabile grazia, una bontà, un'allegria, le poche o tante volte che l'ho visto e sentito, o letto. mi era rimasta impressa una buffissima recente intervista ove lui si diceva convinto di essere un uomo bellissimo, anzi, il più bel cantante sulla scena attuale, perché... perché di questo lo aveva convinto, da giovane, la sua mamma. era anche un grande mecenate, amico di artisti giovani, che sosteneva e incoraggiava e già solo questo mi avrebbe fatto propendere per un certo affetto nei suoi confronti. produceva infine vino, altro lato simpatico, un vinello chiamato "stronzetto"... mi mancherà. ma da qualche parte di me penso che in qualche modo se la stia godendo anche adesso :)

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  2. Struggente e sereno brano. Un paradosso o un'"abduzione aliena", come la morte di Lucio.
    ( che ringrazio, ovunque egli sia, per averti suggerito di riaprire la tua dolcissima rubrica domenicale. Bacio.

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  3. Anche per me è lo stesso: ho amato molto alcune sue canzoni e credo di essere tra i pochi a possedere un suo LP di jazz solo strumentale, ma non è mai stato il mio cantante preferito. Certamente la sua scomparsa mi rattrista, ma in fondo è stato fortunato, la vita gli ha risparmiato le sofferenze e l'umiliazione di chi deve assistere impotente al proprio decadimento. Non è cosa da poco

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  4. «È la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto, anzi si sentiva felice, e ricominciò il suo canto»
    Sì, credo che tra il '75 (Anidride solforosa) e l'83 (1983) Lucio Dalla ci abbia davvero regalato una serie di canzoni splendide e indimenticabili. Poi è finito anche lui vittima dei marziani, che l'hanno sostituito con un sosia poco somigliante caratterizzato soprattutto da un buffo tappetino arancione che dev'essergli cascato sulla testa da un balcone mentre passeggiava per strada.
    Sarebbe ora che Giacobbo dedicasse una puntata a “dove sono finiti tutti?”. Dovrebbe finalmente spiegarci perché gli alieni ci hanno preso lui, De Gregori, Edoardo Bennato, Pino Daniele e il meglio della musica italiana, mentre Pupo, Drupi e i Cugini di Campagna li hanno semplicemente schifati. Dove li hanno portati? Che cosa vogliono in cambio? Qual è il ruolo dei templari e delle loro astronavi in tutto ciò? Sarà il primo passo per gettare la luce su un triste destino che – a livelli incommensurabilmente più alti – ha stravolto le vicende terrene di almeno altri due mostri sacri: Bob Dylan nel 1971 e Woddy Allen nel '92, poco dopo l'uscita di “Husbands and Wives”.

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  5. di dalla dici quello che sento anch'io, con la piccola differenza che per me è stato un po' il cantante di quando ero piccola ma non più piccolissima, il tour con de gregori è stato il primo concerto che ho visto.
    insomma, una certa impressione me l'ha fatta questo fatto.

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  6. Anch'io mi ricordo il Lucio Dalla di qualche anno fa.Negli ultimi tempi lo avevo ritrovato come collezionista, appassionato d'arte e anche sostenitore generoso della Pinacoteca.Non come cantante ( e qui ha ragione lo Spione tenebroso). Comunque per quei momenti che mi ha dato, per me preziosissimi, ancora lo ringrazio...

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  7. Ho amato qualche canzone ma non si può dire che fosse nel mio cuore in maniera particolare. Come ogni bolognese conservo piccoli bozzetti, ricordi della sua presenza di cittadino "normale": era facile incontrarlo alle inaugurazioni delle mostre d'arte, soprattutto quelle della sua piccola galleria(a proposito che fine ha fatto?forse ha chiuso da tempo) a passeggio, al cinema... Mi ha invece colpita la risposta corale, di lutto vero e profondo di tutta Bologna. Raramente ho sentito la città così presente, come un corpo unico e solidale. E' stato come se ognuno di noi, anch'io che pur non nutrivo particolare affezione per l'artista e per l'uomo, fosse coinvolto da un generale senso d'appartenenza, dal desiderio di stare vicini in un momento triste. Ecco per me la morte di Dalla è stato questo: riscoprire che la mia città può ancora avere un'anima comune.

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  8. Vedi?! Ha accompagnato un pezzo di gioventù di tutte noi. Anche se da giovane mi scatenavo su piste da ballo, l'orso del consorte (che non ballava mai) mi faceva sentire Anna e Marco, Futura e le sue altre canzoni nello stereo della macchina. Gli rubarono lo stereo, ma per fortuna la cassetta comprata e originale era nel portaoggetti.
    Bye&besos con la musica di un clarinetto. Da qualche parte, nell'aria.

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